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Descrizione
Cesare Braico (Brindisi, 24 ottobre 1816 – Roma, 25 luglio 1887) è stato un patriota, medico e politico italiano che ha partecipato all'impresa garibaldina dei Mille ed è stato eletto Deputato di Brindisi.
Laureatosi in medicina all'Università di Napoli, partecipò attivamente alla rivoluzione del 1848 al fianco di Luigi Settembrini. L'anno successivo fu arrestato dalla polizia borbonica e costretto in prigione con lo stesso Settembrini, Carlo Poerio e Michele Pironti: al processo fu condannato a 25 anni di reclusione da scontare nel penitenziario di Nisida; da lì fu spostato al Bagno penale di Ischia, poi nel più sicuro carcere di Montefusco e infine a Montesarchio, ultima tappa prima della deportazione in America, disposta dal re Ferdinando II per far tacere le pressioni degli ambasciatori esteri, disgustati dalle angherie a cui il regime sottoponeva i carcerati politici. Ma il colpo di mano di Raffaele Settembrini, figlio di Luigi, riuscì a far dirottare la nave a Queenstown, in Irlanda, liberando così il Braico e altri 67 condannati.
Una volta libero, Braico fece ritorno in Italia e si arruolò volontario nell'esercito piemontese per partecipare alla battaglia di Solferino, come soldato e come medico. Nel 1860 fece parte della spedizione dei Mille, ottenendo da Nino Bixio il riconoscimento di eroe.
Dopo l'Unità venne eletto deputato nel primo Parlamento italiano. Partecipò alla III guerra d'indipendenza. Nel quadro della sua attività di parlamentare fu Presidente del Consiglio di Sanità.
Infine si ritirò a vita privata, ma ammalatosi, morì nell'ospedale di Santa Maria della Pietà a Roma.
La sua città natale, Brindisi, gli ha intitolato una strada e un parco.
Laureatosi in medicina all'Università di Napoli, partecipò attivamente alla rivoluzione del 1848 al fianco di Luigi Settembrini. L'anno successivo fu arrestato dalla polizia borbonica e costretto in prigione con lo stesso Settembrini, Carlo Poerio e Michele Pironti: al processo fu condannato a 25 anni di reclusione da scontare nel penitenziario di Nisida; da lì fu spostato al Bagno penale di Ischia, poi nel più sicuro carcere di Montefusco e infine a Montesarchio, ultima tappa prima della deportazione in America, disposta dal re Ferdinando II per far tacere le pressioni degli ambasciatori esteri, disgustati dalle angherie a cui il regime sottoponeva i carcerati politici. Ma il colpo di mano di Raffaele Settembrini, figlio di Luigi, riuscì a far dirottare la nave a Queenstown, in Irlanda, liberando così il Braico e altri 67 condannati.
Una volta libero, Braico fece ritorno in Italia e si arruolò volontario nell'esercito piemontese per partecipare alla battaglia di Solferino, come soldato e come medico. Nel 1860 fece parte della spedizione dei Mille, ottenendo da Nino Bixio il riconoscimento di eroe.
Dopo l'Unità venne eletto deputato nel primo Parlamento italiano. Partecipò alla III guerra d'indipendenza. Nel quadro della sua attività di parlamentare fu Presidente del Consiglio di Sanità.
Infine si ritirò a vita privata, ma ammalatosi, morì nell'ospedale di Santa Maria della Pietà a Roma.
La sua città natale, Brindisi, gli ha intitolato una strada e un parco.